Per la prima volta nella capitale sarà possibile ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti, di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) meglio noto come Arcimboldo, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano. Un’occasione eccezionale, anche per la difficoltà di ottenere i prestiti delle sue opere, che spiega la rarità delle esposizioni dedicate a questo artista.

Palazzo Barberini
VISITA GUIDATA
11 febbraio 2018 ore 17,00
Prezzo ingresso : € 17,00
Prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Considerato che la Galleria richiede il pagamento anticipato, la quota di ingresso dovrà essere versata entro il 26 gennaio 2018 a:

  • MARIAVITTORIA FONTECCHIA tel. 06 4459 6465
  • FIORAVANTE SANTANIELLO    tel. 06 4459 6287

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Avviso del 19/12/2017

Le visite sono state annullate per mancanza di adesioni.

 

 

L'esposizione “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925” è un omaggio della Capitale al grande genio spagnolo che “invade”, colora e riempie le sale delle Scuderie del Quirinale per un’esposizione d’eccellenza in programma fino al 21 gennaio 2018


Scuderie del Quirinale
VISITA GUIDATA

  • 15 dicembre ore 18,40 Prezzo ingresso : € 15,50
  • 7 gennaio 2018 ore ore 15.40 Prezzo ingresso : € 17,50


Prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Considerato che la Galleria richiede il pagamento anticipato, la quota di ingresso dovrà essere versata entro il 20 novembre a

  • MARIAVITTORIA FONTECCHIA tel. 06 4459 6465
  • FIORAVANTE SANTANIELLO    tel. 06 4459 6287

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Non un pittore, ma un cacciatore di impressioni. Lo scrittore francese Guy De Maupassant definiva così l’amico Claude Monet. Agli occhi del pittore ogni mutamento, seppur minimo, della luce e degli effetti di questa sugli elementi della natura era motivo di ispirazione. Le vibranti pennellate, talvolta leggere, in altri casi corpose e dense di colore, con le quali l’artista registrava anche le minime variazioni atmosferiche sono in mostra al Complesso del Vittoriano

VISITA GUIDATA 19 novembre ore 18,45

Prezzo ingresso : € 13,00

Prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Considerato che la Galleria richiede il pagamento anticipato, la quota di ingresso dovrà essere versata entro il 6 novembre a

  • MARIAVITTORIA FONTECCHIA tel. 06 4459 6465
  • FIORAVANTE SANTANIELLO    tel. 06 4459 6287

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Visita guidata

Artemisia Gentileschi e il suo tempo

Artemisia Gentileschi - Giuditta che decapita Oloferne

Artemisia Lomi Gentileschi. Artemisia Gentileschi. Artemisia. È così ormai che il mondo la conosce, gli storici dell’arte come la gente comune. Chi la reputa pittrice di prim’ordine, in grado di eguagliare e superare nell’arte i tanti pittori del suo tempo, e non solo, e chi resta stregato dalle sue Giuditte vendicatrici, dalle Cleopatra, Ester, Maddalene, sante, dame e suonatrici, dai suoi colori, dalle ombre caravaggesche e terribili di suoi lavori. Artemisia per anni, per decenni, complice la biografia parecchio romanzata di Anna Banti, è sembrata essere solo una bambina violata dall’amico e sodale del padre, quell’Agostino Tassi che non fece un solo giorno di esilio o galera. Sembrava Artemisia, uscita dalle pagine travagliate della grande storica dell’arte, non voler altro che l’approvazione del padre, come pittrice, e il suo amore, come figlia. Sembrava Artemisia far ricorso all’orgoglio per salvare la sua vocazione, al punto da allontanare l’unico uomo amato, il padre della figlia, il vicino di casa Pierantonio Stiattesi, sposato per cancellare la macchia dello stupro dalla sua reputazione di donna. E sembrava aver avuto un’unica figlia, trascurata e negletta, che detestava colori e pennelli e odiava quella madre che affetto e attenzioni non poteva dare, troppo impegnata a farsi strada in un mondo fatto solo di uomini, impossibilitata a svelare emozioni, pena il crollo della sua autorevolezza. Una figlia che, con gli occhi e le parole, pare esser sempre pronta a rimproverarle modi e costumi, che preferisce la pudicizia delle monache e la tranquillità economica di un matrimonio di interesse. E parte Artemisia, attraversa mezza Europa per giungere alla corte della Regina di Inghilterra, dove si trova il padre che la accoglie, ma al tempo stesso è geloso del suo successo. La corte è tetra e fredda, il padre se ne sta nascosto e infine muore, tra le sue braccia, e a lei non resta che tornare indietro e forse morire sola in una qualche locanda prima di arrivare nel porto di Napoli.

Artemisia non è questa, non lo è mai stata. Il tempo, i documenti, le carte uscite fuori dagli archivi, e forse ancora molte da trovare, han reso giustizia a una donna, a un’artista, a un’eroina che non si fa scrupoli perché solo in questo modo è possibile esser donna e pittrice in quell’epoca, in quel mondo. Non era affatto bambina quando conobbe il Tassi che amò per quasi un anno. E certo il processo ci fu e alla fine non si sposarono. Sposò lo Stiattesi ma chi tra i due ci guadagnò, non è chiaro. Amò furiosamente un suo coetaneo alla corte di Firenze, il nobile Francesco Maria Maringhi, come testimoniano le sue lettere appassionate, che la salvò dall’accusa di furto di colori quando scappò con i figli, che molti ne ebbe, da Firenze a Roma. Cambia case, si fa nuovi amici, non paga i debiti, pur di lavorare e di essere grande tra i grandi del suo tempo. L’amico Vouet ci lascia un suo ritratto (ma il suo volto lo si conosce a memoria, che lo regala alle sue donne di pennello più crudeli). È a Venezia e poi a Napoli. Si fa agente di se stessa. Ha a che fare coi grandi della nostra penisola, come d’Europa, raccomandando perfino famiglia e parenti, rimandando consegne di lavori, scrivendo lettere tanto supplichevoli quanto furbe. Scrive a Galileo di cui è amica. Il suo amante di sempre, il Maringhi, la raggiunge a Napoli. Girolamo Fontanella compone un’ode per lei e negli anni successivi addirittura sette per le sue opere. Parte per Londra, dove raggiunge il padre, e dove rimane anche dopo la sua morte per rientrare poi a Napoli dove lavora molto e molto promette, pur di farsi anticipare danari e colori.

Secondo le fonti vien sepolta nella Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini. “Heic Artemisia” sulla sua lapide. Perché da questo momento è solo Artemisia, la grande, immensa pittrice.

 

VISITA GUIDATA

 C/O MUSEO DI ROMA(PALAZZO BRASCHI)

Piazza San Pantaleo, 10 - 00186 Roma

 SABATO 8 APRILE 2017 ORE 17

 Prenotazione tramite mail a :

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 PREZZO TOTALE INGRESSO MOSTRA € 11+ 1,50 (auricolari)